Droghe
In questa sezione puoi trovare alcune interessanti info sulle droghe ed i loro danni
Definizione di droga
Droga è sinonimo di sostanza psicoattiva, di sostanza che è in grado, cioé, di agire sui processi cerebrali e sugli stati psicologici. Sono quindi incluse sostanze come il tabacco, l’alcol e gli psicofarmaci, anche se nell’immaginario di tutti non sempre è così.
Al di là di come la chiamiamo, ogni sostanza psicoattiva agisce sulla trasmissione dei segnali e delle informazioni tra cellule nervose (i neuroni): agisce cioè sui fenomeni psicologici, sulle emozioni, sui ricordi, sull’apprendimento, sulla percezione, sulle capacità intellettive e anche sulle capacità motorie.
Il cervello umano è un organo formidabile e strordinariamente complesso, composto da 100 miliardi cellule nervose, ognuna delle quali è in contatto mediamente con 50.000 altre cellule nervose. Le sostanze psicoattive agiscono proprio sulle connessioni tra neuroni come raffigurato nell’immagine a lato.
Gli effetti e le conseguenze delle sostanze, comunque, non dipendono solo delle loro proprietà, ma sono inevitabilmente legati a fattori sociali e culturali, i quali influenzano le funzioni psicologiche e di conseguenza i meccanismi cerebrali.
Ciascuno di noi, grazie alla cultura, attribuisce a comportamenti, abitudini e stili di vita, un particolare significato, il quale condiziona ad esempio l’avvio al consumo, l’uso e gli effetti delle sostanze.
Storia delle sostanze
Nella storia dell’uomo, la ricerca del controllo sul comportamento e della manipolazione degli stati di coscienza sono presenti in tutte le epoche e in ogni civiltà anche se con metodi e strade diverse.
Le ragioni di questo, possone essere ricercate nel bisogno di evasione, di cura dalle malattie, di superamento del disagio fisico e morale, di trovare un supporto per affrontare il confronto con gli altri uomini, di raggiungere stati di percezione mistica o di sconfinamento nel sacro.
Tuttavia oggi l’uso delle sostanze ha perso ogni riferimento mistico ed è rimasto alla mercè degli interessi di mercato: oltre a ciò bisogna considerare che, a differenza del passato, le droghe sono disponibili in forma pura, quindi agiscono con una potenza enormemente superiore al passato.
Pare che il papavero fosse utilizzato come pianta medicinale già 2700 anni prima di Cristo dagli assiro-babilonesi.
Gli egiziani usavano delle capsule di papavero per sedare il pianto dei bambini.
I romani ed i greci lo utilizzavano per produrre vari tipi di pozioni ed inserivano il papavero in parecchi miti. Uno raccontava come Demetra, la dea della terra feconda, sorella di Zeus, usasse il papavero per alleviare il dolore provocatole dal rapimento della figlia Persefone.
Gli arabi utilizzavano l’oppio come principio curativo fondamentale e lo trasferivano in europa: il famoso alchimista Paracelso, infatti, metteva a punto un preparato a base d’oppio destinato ad avere una straordinaria diffusione: il laudano.
In europa, con la rivoluzione industriale, l’oppio era prodotto su vasta scala, quindi era disponibile a basso costo per un uso di massa.
Nell’800, l’isolamento della morfina ha moltiplicato le applicazioni terapeutiche ma anche i rischi connessi all’uso, producendo una vera e propria piaga sociale.
Nel 1898, infine, la Bayer ha lanciato sul mercato un nuovo prodotto contro il dolore e la tosse: era nata l’eroina.
La conoscenza della canapa si diffonde in Cina dall’Afghanistan e compare in un testo di botanica del XV secolo a.C.
In India ritenevano che la canapa derivasse dalla metamorfosi dei peli della schiena di Visnu (la seconda Persona della Trinità indù,), più comunemente identificato con le sue incarnazioni, Krsna e Rama.. Era quindi definita come fonte di successo e felicità (=Vijahia) che produce vita (=Ananda).
In arabo Hashish significa “erba per eccellenza” ed era tenuta in grandissima considerazione. I membri della setta del Veglio della montagna raccontata da Marco Polo nel milione venivano chiamati con la parola “assassini” che deriva appunto dall’arabo “hashishen”, cioè dediti all’erba.
Nell’800 l’europa riscopriva l’hashish grazie alle conquiste di Napoleone in oriente: la moda coòinciò a diffondersi a Parigi.
L’uomo delle Ande cominciò a masticare foglie di coca prima del 2500 a.C. Rappresentava il dono del dio Sole al figlio, fondatore dell’impero Inca, per alleviare le sofferenze umane e dare vigore alla nuova civiltà.
Arrivò in Europa nel 1500 ma i primi studi medico-scientifici vennero fatti sulla cocaina, ritenuta uno dei farmaci più efficaci mai messi a punto e che fu isolata nella seconda metà del 1800.
In poco tempo si diffuse l’uso voluttuario, tanto che agli inizi del secolo scorso, in occidente vi fu una delle più gravi epidemie di uso di droge della storia conosciuta. Nel 1912 oppioidi e cocaina furono messi al bando dalla convezione dell’Aja.
Freud usava la cocaina per combattere gli stati depressivi suoi e dei suoi pazienti. Scrisse un saggio intitolato “Sulla cocaina” e pubblicato nel 1884. Tra i pazienti di Freud che usavano il farmaco prescritto dal padre della psicanalisi, il patologo E.Fleischl sviluppò la prima psicosi da cocaina documentata in medicina.
Angelo Mariani, un farmacista corso, mise a punto nel 1863 una bevanda a base di vino Bordeaux ed estratti di foglie di coca, chiamato appunto “Vin Mariani”. Questa bevanda, ritenuta quasi miracolosa, diventò straordinariamente popolare e annoverò numerosi personaggi della cultura e della politica del tempo: da A.Dumas a J.Verne, dal presidente degli USA allo Zar di Russia, dal principe di Galles al papa Leone XIII che donava a Mariani una medaglia d’oro in segno di riconoscenza.
Nel 1886 J.S.Pemberton commercializzava la Coca Cola, che veniva indicata come bevanda per combattere la fatica e stimolare l’attenzione. In realtà si trattava di una variante del Vin Mariani che venne messa a punto a causa del proibizionismo americano che rendeva impossibile continuare ad usare l’alcol per la sua preparazione. La Cocaina fu un ingrediente della Coke fino al 1903.
Nei primi testi sacri scritti dall’uomo (cfr. Rig-Veda) si può trovare riferimento a sostanze allucinogene usate, ovviamente, con finalità mistiche. L’idea che la pianta allucinogena sia stata donata dagli dei all’uomo, è comune a molte civiltà: l’Amanita muscaria in America e Asia settentrionali; la Mandragora in Europa; la Claviceps Purpurea nell’antica Grecia; la Datura in Cina, India e Africa antiche; il Peyote e il Psilocybe nell’America precolombiana.
Nel 1900 si perveniva all’isolamento dei principi attivi delle piante allucinogene (come la mescalina) e alla sintesi di nuovo potenti agenti psichedelici, come l’LSD. Queste sostanze diventavano, negli anni 60, emblema del movimento di contestazione giovanile.
L’Efedra sinica è un arbusto che veniva usato da millenni in Cina come stimolante per curare vari problemi, in particolare l’asma.
Le amfetamine, scoperte nel 1887, furono sintetizzate casualmente nel 1924 durante studi per trovare il processo di sintesi del principio attivo della pianta (efedrina).
Nel 1932, col nome di benzedrina, cominciò ad essere venduta senza prescrizione e con inalatore. Il successo fu immediato soprattutto perchè, oltre alla cura dell’asma, aveva proprietà stimolanti ed euforizzanti.
Per queste proprietà, qualche anno più tardi, nella seconda guerra mondiale, le amfetamine venivano distribuite ai soldati di tutti i fronti per aumentarne l’efficienza e sostenere il morale.
Negli anni 50, a causa dell’uso esagerato nella popolazione, ne veniva regolamentata la produzione e il commercio.
Altro che nuova droga! Nel 1912 nei laboratori della compagnia farmaceutica tedesca Merck & Co. due ricercatori che stavano lavorando alla sintesi di un farmaco dimagrante arrivano alla sintesi di un preparato semisintetico dal nome scientifico MDMA 3,4-metilene-diossimetil-amfetamina dagli effetti psicoattivi, produce contemporaneamente effetti stimolanti e allucinogeni, diventerà ecstasy.
Durante le seconda guerra mondiale questo preparato viene dato ai soldati tedeschi e giapponesi per eliminare il senso di fame e di fatica.
Negli anni ’70 alcuni psichiatri americani danno questo preparato, che nel frattempo ha preso il nome di adam, ai loro pazienti per aumentarne le capacità di comunicazione e di empatia e per abbassare gli stati d’ansia durante la psicoterapia.
Contemporaneamente adam viene usato anche in alcuni ambienti della controcultura californiana a scopo di sperimentazione psichedelica.
Negli anni ’80 inizia a circolare nei college americani e negli ambienti yuppies col nome di ecstasy, avrebbe dovuto chiamarsi emphaty ma le leggi del mercato hanno fatto ritenere che ecstasy avrebbe funzionato meglio.
Viene dichiarata illegale in America nel 1985, fino ad allora si poteva comprare con carta di credito nei Night Clubs, in Svizzera e Germania nel 1986, in Italia nel 1988.
Per capire il fenomeno ecstasy bisogna capire la relazione esistente tra ecstasy e musica: intorno agli anni ’80 a Chicago nasce la musica house che riunisce in un’unica “casa” i ragazzi della parte nord della città e quelli neri del south side che ballano insieme tutta la notte al suono di una musica campionata digitalmente dai DJ, in questi ambienti si diffonde facilmente l’ecstasy.
Dall’America house ed ecstasy oltrepassano l’oceano ed arrivano prima ad Ibiza e poi a Londra, da qui dilagando in tutta Europa arrivano in Italia dove si diffondono rapidamente.
Nell’estate del 1988 esplode la moda a Londra durante la riedizione della New summer of love (quella originale era del 1967). I capibanda sono i 4 DJ dell’apocalisse Paul Oakenfold, Johnny Walker, Nicky Holloway e Danny Rampling appena tornati da Ibiza. Chi va alle serate acide in discoteca dopo aver fatto uso di ecstasy fa tendenza. Nasce la acid house.
In Italia un programma di RaiStereoUno, “Stereodrome”, contribuisce al lancio della house e della acid, grazie ai DJ Luca Di Gennaro e Stefano Pistolini.
Nel 1990 house e tecno (variante totalmente computerizzata della house da 140-160 battute al minuto) vanno alla grande nelle discoteche d’avanguardia e partono i primi afterhours, luoghi d’incontro dopo la chiusura delle discoteche dove i giovani tirano mattina.
Riesplode la dancemania come ai tempi di J.Travolta, ma questa volta con un efficace additivo chimico. Comincia la cultura dei rave (in inglese vaneggiamento, delirio) raduni in luoghi segreti (i biglietti in prevendita vengono distribuiti senza indirizzo ma con un numero di telefono da chiamare la sera dell’evento) dove i ragazzi si trovano per ballare e “sballare” con l’ecstasy.
Il primo rave italiano si ha alla discoteca Doing di Aprilia (Roma) il 1° aprile 1990. Contemporaneamente cominciano le prime polemiche sulle stragi del sabato sera.
L’anno successivo (1991) abbiamo il primo morto per intossicazione acuta da MDMA. Interessante un articolo comparso sul settimanale EPOCA il 13 marzo di quell’anno a firma di Corrias e Cutuli. (Scarica qui l’articolo in formato doc o collegati al sito www.suonodiroma.com).
In gergo l’ecstasy è chiamata pasta, cala, caramella, nei flyer dei rave viene segnalata con una X.
Il GHB è stato sintetizzato e studiato negli anni sessanta.
Questa sostanza ha cominciato a circolare diversi anni fa negli ambienti fitness, nelle palestre per la proprietà di stimolare gli ormoni della crescita. E’ dunque stato popolare innanzi tutto presso gli sportivi come sostanza “dopante”. Il GHB è poi entrato nella scena “Tecno” agli inizi degli anni 90, prima negli Stati Uniti poi in tempi più recenti in Europa.
La sua popolarità si è però fermata una decina di anni fa con la scoperta negli Stati Uniti di una diffusione dell’abuso e degli effetti tossici correlati. In Italia alla fine del 1999 ne è stato limitato il commercio, la vendita e l’uso ricomprendendolo tra le sostanze soggette a restrizioni ai sensi del D.P.R. 309/90 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope).
Il GBL è un solvente trasformato in droga poco costosa e disponibile ovunque. All’inizio circolava clandestino nei rave party, ora è una droga del web, perché è sulla Rete che partono gli ordini di acquisto, ed è sulla Rete che i navigatori si scambiano pareri e consigli.
La ketamina è un farmaco impiegato per l’anestesia monofarmacologica, è stata sintetizzata in Michigan nel 1962 dal farmacista americano Calvin Stevens e brevettata nel 1963, per essere poi somministrata negli esseri umani a partire dal 1964.
Nel 1970 iniziò l’ impiego per scopi clinici principalmente in pediatria.
Con ogni probabilità la sostanza ha seguito gli americani in Vietnam per lenire i dolori dei feriti.
L’uso della sostanza come psichedelico è iniziato negli anni ’70 da parte di vari esponenti della cosiddetta “cultura underground”.
Nei rave o in altri contesti ricreazionali è conosciuta con i seguenti nomi: Special K, Vitamina K, Ket, KitKat, Purple.
La legge italiana n.49 del 2006, attualmente in vigore, sancisce che la ketamina è una sostanza illegale.
Il mephedrone, meglio conosciuto tra i consumatori con il nome di miaow, meow, m-cat, bubbles, drone, inizia a circolare nel 2007. Prima identificazione chimica da parte delle autorità nel 2008. Ora risulta essere la quarta droga più diffusa nel Regno Unito.
La Commissione UE il 20 ottobre 2010 ha vietato la vendita della sostanza a tutti i 27 paesi membri, la droga rimane legale in 12 paesi.
Ha mietuto vittime soprattutto in Inghilterra e Irlanda.
Descrizione delle sostanze
Le amfetamine sono sostanze di origine sintetica ad azione stimolante sul Sistema Nervoso Centrale.
Si presentano sotto forma di compresse o capsule di varie dimensioni e colori, polvere, gel o cristalli (ice). Possono essere assunte per via orale, sniffate, fumate o iniettate.
Il colore dell’amfetamina in polvere è bianco ma può variare a seconda delle impurità presenti. Di solito l’amfetamina è inodore, può capitare che abbia un odore sgradevole: in questo caso vi è la presenza di solventi.
Le sostanze di taglio utilizzate per la sintesi delle amfetamine sono innumerevoli e vanno da stimolanti blandi come la caffeina ed efedrina, a eccipienti quali il glucosio, latte in polvere, farina, talco.
Le amfetamine stimolano il rilascio di neurotrasmettitori: noradrenalina, dopamina, e serotonina, che agiscono sulla regolazione del sonno, dell’appetito e dell’umore.
Gli allucinogeni sono sostanze che provocano delle allucinazioni, cioè delle distorsioni profonde nella percezione della realtà. Sotto l’influenza di un allucinogeno, l’individuo vede immagini, sente suoni e prova sensazioni tattili che sembrano vere ma non corrispondono alla realtà del mondo esterno. Alcuni allucinogeni producono anche delle oscillazioni rapide ed intense nelle emozioni. Gli allucinogeni provocano i loro effetti interferendo nella funzione della serotonina, il neurotrasmettitore che sta alla base delle interazioni tra neuroni. Questo neurotrasmettitore è distribuito per tutto il cervello e nel midollo spinale. La serotonina è importante per il controllo dei sistemi comportamentali e della percezione ed anche di quelli che regolano l’umore, la fame e la temperatura corporea, il comportamento sessuale, il controllo muscolare e la percezione sensoriale.
Viene collocata in questa categoria anche una variegata moltitudine di sostanze vegetali oggigiorno meno diffuse e, nella maggior parte dei casi, i relativi alcaloidi da esse estratti.
- LSD Il Lisergide acetil-dietilamide (LSD) è una sostanza che produce stati allucinogeni. La sostanza è liquida e per essere ingerita viene fatta assorbire su piccoli pezzetti di carta di varia forma: francobolli, stelle, animali, fiori…
- Mescalina è soprattutto in America centrale che crescono numerosi tipi di cactus contenenti principi attivi allucinogeni. Il più famoso è il cactus peyote (detto “peyoti” dagli Aztechi), privo di spine, chiamato anche “cactus magico messicano”, a causa del suo paese di provenienza. Il suo principale principio attivo è un alcaloide psicoattivo detto mescalina,che viene prodotto per sintesi dall’inizio del secolo.
- Psilocibina (funghi magici) I funghi psilocybe, con le loro 80 varietà (tra cui la testa pelata e il teonanacati), fanno parte della famiglia dei funghi prataioli e contengono quali principi attivi i derivati della triptamina. A causa della loro struttura chimica simile, la psilocibina e la psilocina sono imparentate con l’LSD e hanno un effetto psicoattivo analogo a quest’ultimo ma più deboli.
La cannabis (Cannabis Sativa var. Indica), comunemente detta canapa indiana, è una pianta da cui derivano due sostanze stupefacenti: la marijuana e l’hashish.
La marijuana è composta da un miscuglio di foglie, fiori e semi secchi di colore verde, marrone o grigiastro.
L’hashish è la resina della pianta che può essere taglita con sostanze come la paraffina, l’olio per motori, talvolta anche la plastica.
Hashish e marijuana di solito si fumano, ma possono anche essere ingerite. Lo “spinello o “canna”, ossia la sigaretta fatta a mano con cartine, filtro di cartoncino e tabacco mescolato a queste droghe, è il metodo più comune di assunzione; tuttavia vengono usate anche pipe, colli di bottiglia.
E’ una sostanza stimolante estratta dalle foglie della pianta della coca (importata dagli spagnoli nel XVI secolo) ed è stata isolata per la prima volta dal chimico tedesco Albert Niemann nel 1860.
Si presenta come una polvere bianca che può essere sniffata, fumata o iniettata in vena.
E’ un derivato della coaina che è stata alterata chimicamente per formare dei cristalli che vengono poi fumati.
L’ecstasy è la combinazione di una droga allucinogena (che provoca visioni ad occhi aperti e forte distorsione della realtà) e una amfetaminica (che provoca eccitazione).
Viene assunta sotto forma di compresse o capsule, di colore, forma e nome sempre diversi tanto che si parla di “seduzione morfologica”, si trovano a forma di cuore, con i segni zodiacali, con loghi vari (foto).
L’ecstasy viene facilmente sintetizzata in laboratori clandestini senza grandi attrezzature.
Il contenuto medio di principio attivo di una compressa è molto variabile va dai 75 ai 150 mg, ma spesso di sostanza pura ve ne è molta meno, o è fortemente superiore a quello che la persona si aspetta, provocando reazioni non controllabili.
La metà delle pastiglie sequestrate dalle forze dell’ordine non contiene MDMA. Le sostanze di taglio sono tra le più strampalate: polvere, sabbia, stricnina, vermifughi per cani, veleno per topi; si trovano inoltre scorie della lavorazione e metalli pesanti tra i quali il piombo, la cui elevata presenza è dovuta all’inadeguatezza delle procedure di sintesi.
E’ un potente antidolorifico che si ottiene dalla lavorazione della morfina ottenuta a sua volta dalla raffinazione dell’oppio.
Si presenta sotto forma di polvere bianca o marrone, o come sostanza nera appicicosa.
Può essere sniffata, fumata o iniettata in vena o in muscolo.
Ha un odore pungente e un sapore amaro
L’eroina è un derivato semi-sintetico dell’oppio, fu immessa sul mercato nel 1898 dalla ditta farmaceutica tedesca Bayer, veniva usata per la tosse e come analgesico.
La si prepara per via sintetica trattando la morfina estratta dall’oppio con anidride acetica, viene venduta in bustine.
GHB è l’acronimo inglese dell’acido gamma-idrossibutirico (gamma-hydroxybutyric acid): è una molecola presente naturalmente nell’organismo dei mammiferi, distribuita soprattutto nel cervello.
Nel mercato illecito delle sostanze stupefacenti il GHB è conosciuto anche come Liquid X, Gamma-oh, Scoop, oppure come “ecstasy liquida” pur essendo costituito da una molecola diversa dall’ecstasy.
Può essere prodotto chimicamente in laboratori anche poco attrezzati.
Lo si trova sotto forma di polvere bianca o di liquido incolore, inodore, denso e con un sapore leggermente salato o in pastiglie.
Il GBL (gamma-butirrolattone) è un solvente liquido, inodore e incolore, è un precursore del GHB. Una volta entrato nell’organismo, il GBL è convertito rapidamente in GHB, e allo stato attuale non esistono esami tossicologici in grado di stabilire quale delle due sostanze sia stata assunta.
Il GBL è utilizzato comunemente in molti settori dell’industria (per esempio, industria chimica, farmaceutica e delle materie plastiche) è quindi disponibile in commercio.
La ketamina fu sintetizzata nel 1962, è utilizzata come anestetico generale ed ha un effetto rapido e molto forte, impiegata soprattutto per uso veterinario.
Sul mercato illegale la si può trovare sotto forma liquida che, attraverso un procedimento di riscaldamento, viene trasformata in polvere per poi essere sniffata. Si può assumere quindi sniffata, ingerita o iniettata per via intramuscolare.
Agisce deprimendo il Sistema Nervoso Centrale riducendo la frequenza cardiaca/respiratoria e la pressione arteriosa.
Stimolante sintetico che aumenta temporaneamente le funzioni mentali e/o fisiche. Fa parte della classe delle anfetamine. Viene sintetizzato partendo dal principio attivo che si ricava dalla pianta del Kaht, originaria delle regioni orientali dell’Africa (Etiopia). Viene venduto soprattutto in internet come “sale da bagno” e si presenta in polvere; viene assunto in compresse, per via inalatoria oppure mescolato nelle bevande o per via intramuscolare. Una singola dose varia tra i 15 e i 250 mg per via orale e tra i 5 e i 125 mg per via inalatoria.
Effetti e conseguenze
I processi neurochimici del nostro cervello sono la base sulla quale si sviluppano i nostri stati mentali, ma non sono immutabili (come l’hardware di un computer): si modificano e assumono diverse strutture a seconda della nostra educazione, delle nostre esperienze, di quello che conosciamo e di quello che sentiamo.
La dimensione psicosociale influenza quindi gli effetti delle sostanze, e questi saranno diversi da individuo ad individuo e in uno stesso individuo si modificheranno nel tempo.
Un approccio serio e scientificamente corretto ai temi del consumo non può prescindere quindi dai fattori psicologici del consumatore (stato psichico, tipo di personalità, conoscenza delle sostanze) e dal contesto del consumo.
Effetti ricercati
- Chi consuma queste sostanze ricerca uno stato di eccitazione, vuole sentirsi pieno di energia, sveglio e vigile.
Conseguenze a breve termine
- Accelerano il cuore e il respiro, rendono difficile il sonno.
- Non fanno sentire lo stimolo della fame e del sonno e quindi non difendono l’organismo dalla mancanza di cibo e riposo. Anni fa, al Tour de France, un ciclista famoso morì pedalando perché le amfetamine lo avevano “aiutato” a non fermarsi per tempo.
- Passato l’effetto ci si sente come svuotati, spossati, irritabili, depressi; per allontanare queste sensazioni la persona è portata a prendere ancora la sostanza .
- Il mix con l’acol può scatenare comportamenti aggressivi e violenti
Conseguenze a lungo termine
- Le amfetamine possono dare dipendenza, e quando si smette scatta l’astinenza: ci si sente gravemente depressi, stanchi e assonnati.
- l’uso di amfetamine porta a una diminuzione dell’attività sessuale
Effetti ricercati
- Alterazione dei sensi, della percezione dello spszio e del tempo, allucinazioni, sovrapposizioni di modalità percettive (= sinestesie), modificazioni dell’organizzazione del pensiero e delle emozioni.
- Gli effetti variano sia in relazione al tipo di personalità e di stato psichico in cui ci si trova, sia in relazione al contesto, cioè la situazione e l’ambiente in cui avviene il consumo.
Conseguenze a breve termine
- Tachicardia, ipertensione, sudorazione, tremori, vertigini.
- Sempre in agguato il “Bad Trip”, letteralmente il viaggio cattivo, esperienza d’uso accompagnata da una forte carica ansiosa con attacchi di panico e ideazione paranoide.
Conseguenze a lungo termine
- E’ possibile che si scatenino patologie psicotiche latenti.
- Inoltre è possibile il “Flashback”, cioé la comparsa di emozioni ed allucinazioni provate durante l’assunzione senza aver assunto sostanze.
Effetti ricercati
- Allegria, euforia, rilassamento, disinibizione, modificazione dei sensi, della percezione dello spazio e del tempo. Questi effetti variano molto secondo l’esperienza, le aspettative e il contesto in cui avviene l’assunzione.
- La durata degli effetti varia da 2 a 5 ore.
Conseguenze a breve termine
- Vasodilatazione, tachicardia, riduzione dei tempi di reazione e del coordinamento motorio (capacità di guida compromessa), alterazione delle percezioni, dell’attenzione e delle funzioni cognitive.
- In alcuni casi si possono avere esperienze ansiose e reazioni di panico.
Conseguenze a lungo termine
- Possono comparire apatia, instabilità dell’umore e deficit cognitivi.
- E’ possibile anche una alterazione delle funzioni sessuali e la depressione del sistema immunitario.
Effetti ricercati
- Piacere, sensazione di benessere, euforia, iperattività.
- Le persone che hanno assunto cocaina hanno la tendenza a parlare più del normale,hanno un’amplificazione delle sensazioni visive uditive, e atttili, un aumentato desiderio sessuale.
Conseguenze a breve termine
- Tachicardia, ipertensione, sudorazione, tremori, pupilla dilatata.
- La cocaina può diminuire il desiderio di mangiare e dormire.
- Provoca assuefazione inducendo la persona ad un uso sempre maggiore per ottenere lo stesso effetto.
- Provoca una forte dipendenza “mentale” oltre che fisica.
Conseguenze a lungo termine
- Sniffata regolarmente può portare alla perdita del senso dell’olfatto, creare emorragie nasali, problemi alla gola, raucedine ed un’irritazione generale del tramezzo nasale, cosa che può produrre una condizione cronica di irritazione e secrezione del naso.
- Usata per via endovenosa può dare reazioni allergiche dovute alla droga stessa o ad alcuni componenti che si aggregano alla cocaina nel taglio, a volte queste reazioni possono portare alla morte.
- L’uso di cocaina provoca una forte diminuzione dell’appetito e può portare quindi a una diminuzione di peso e malnutrizione.
- Se usata assieme all’alcol ha un effetto più tossico (si trasforma in etilene di cocaina).
- Inoltre può dare disturbi del sonno: insonnia alternata a torpore; disturbi sessuali: incapacità di avere rapporti anche se “immaginati” migliori; umore depresso, irritabilità, agitazione psicomotoria, stati paranoici, deliri e allucinazioni, attacchi di panico.
Effetti ricercati
- Agisce circa 30 minuti dopo averla assunta, il massimo effetto si ha dopo un’ora e gli effetti svaniscono dopo 3-4 ore.
- Amplifica le percezioni sensoriali (tatto, propriocezione, vista, gusto, e olfatto), fa sentire felici, loquaci, aperti, in sintonia emotiva con gli altri (effetto empatogeno), capaci di analisi su se stessi (effetto entactogeno), capaci di analisi su se stessi, (effetto entactogeno), da’ grande euforia, tutto questo si definisce come effetto up ma quando termina la sua azione vi è una brusca caduta dell’umore, effetto down, e per farlo risalire spesso si ricorre nuovamente all’ecstasy.
- Alcuni soggetti ripetono l’assunzione anche dopo poche ore nel tentativo di ottenere ancora gli stessi effetti gratificanti, ma dopo somministrazioni ripetute questi effetti si fanno più brevi lasciando il posto a quelli spiacevoli.
- imane presente nelle urine 2-4 giorni.
Conseguenze a breve termine
- L’uso di ecstasy provoca diversi effetti neuropsichiatrici agendo sul sistema nervoso centrale in modo subdolo: all’inizio rispondendo alle attese di chi cerca uno stato di supereccitazione, subito dopo iniziando a danneggiare gravemente il fisico e la psiche con vere e proprie crisi di astinenza.
- Nel nostro cervello esistono miliardi di neuroni che comunicano tra loro attraverso i neurotrasmettitori, i più noti sono la serotonina e la dopamina.L’azione dell’ecstasy è quella di interferire con la serotonina (essenziale per la percezione de benessere e della serenità): prima con l’alterazione completa della funzione di recupero della serotonina che viene consumata, con dispersione della stessa e infine blocco del sistema di trasmissione.
- La disidratazione e conseguente innalzamento della temperatura corporea è la conseguenza a breve termine più pericolosa; dopo aver ballato a lungo in locali sovraffollati, caldi e chiusi si rischia il colpo di calore (a volte anche mortale).
- Alcune persone possono risultare estremamente sensibili a questa droga e anche una sola dose può essere letale.
- Altera fortemente le capacità di guida deformando la percezione dello spazio e del tempo, la capacità di calcolare le distanze e le velocità mettendo il guidatore in situazione di rischio d’incidente.
- Il mix con altre droghe o alcol aumenta i rischi.
Conseguenze a lungo termine
- Contrariamente a quanto comunemente ed erroneamente creduto l’ecstasy dà dipendenza che si manifesta soprattutto con sintomi psichici.
- Alcune ricerche dimostrano che l’uso può provocare lesioni cerebrali irreversibili e danni al fegato. In pazienti con anamnesi negativa per epatite infettiva e abuso alcolico è stata segnalata l’insorgenza, talora anche drammatica, di epatotossicità.
- Gli effetti psicocomportamentali sono in molti casi subdoli e non immediatamente diagnosticabili, sono descritte psicosi croniche paranoiche, psicosi acute, crisi di panico, depressione (con ideazione suicidaria), turbe della memoria recente e dell’ideazione.
- Nel lungo periodo chi ha fatto uso per molto tempo di ecstasy sente il bisogno di “calmare” lo stato di eccitazione continuo e come antidoto prende l’eroina venduta come down drug, droga che fa scendere l’effetto euforizzante.
- Usare ecstasy in gravidanza danneggia il bambino. Sono stati documentati gravi danni sullo sviluppo neurologico dei bambini nati da madri utilizzatrici di ecstasy.
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IN SINTESI
Effetti
- amplifica le percezioni sensoriali (tatto, propriocezione, vista, gusto, e olfatto)
- aumenta la sensualità
- fa sentire felici, loquaci, aperti
- in sintonia emotiva con gli altri (effetto empatogeno)
- capaci di analisi su se stessi (effetto entactogeno)
- da’ grande euforia, fiducia in sé e sicurezza interiore
Conseguenze a breve termine
- tachicardia
- colpo di calore
- alterazione delle capacità di guida
- innalzamento della pressione sanguigna
Conseguenze a lungo termine
- dipendenza psichica
- lesioni cerebrali
- danni al fegato
- depressione
- crisi d’ansia e di panico
- perdita di memoria
- alterazioni del tono dell’umore
- insonnia cronica
- disturbi psichici
Effetti ricercati
- Euforia, attenuazione dell’ansia, calma, benessere
Conseguenze a breve termine
- Sedazione, forte sonnolenza, rallentamento dei movimenti e perdita di concentrazione, deficit delle capacità cognitive, apatia, difficoltà nel parlare, abbassamento della pressione e del battito cardiaco, stitichezza, nausea e vomito.
- In caso di overdose la pupilla si contrae, vi è una depressione respiratoria, edema polmonare e coma. Ritardo nei soccorsi può portare alla morte.
Conseguenze a lungo termine
- Comparsa della tolleranza (cioè del bisogno di aumentare la dose per ottenere gli effetti provati la prima volta)
- Comparsa della dipendenza che, in assenza di continue assunzioni provoca la crisi di astinenza (forte ansia, tremori, crampi, vomito, diarrea, ipertermia, ipertensione, tachicardia, forte sudorazione).
- Disfunzioni sessuali con impotenza nei maschi e con turbe della funzione riproduttiva nelle donne.
- In caso di assunzione per via endovenosa, si hanno danni alle vene e ai circoli venosi.
- In caso di scambio di siringhe si hanno altissimi rischi di contrarre l’epatire B e C e l’AIDS.
Effetti ricercati
- Il GHB è una sostanza con effetti molto differenti da persona a persona.
- Estremamente difficile è, inoltre, la sua “gestione” poiché, anche piccoli aumenti della dose possono condurre ad effetti completamente inaspettati e differenti da quelli preventivati. Gli effetti cominciano generalmente a distanza di 5-10 minuti dall’assunzione e durano da 1 a 3 ore circa.
- A basse dosi (circa 1-2 gr equivalenti ad un cucchiaino di polvere) presenta effetti molto simili a quelli degli alcolici: i consumatori riportano sensazioni di disinibizione, piacere diffuso, rilassamento e tranquillità, sensualità, euforia e tendenza a verbalizzare.
- Il GHB deve molta della sua fama alle proprietà ‘pro-sessuali’, in quanto gli effetti comprendono disinibizione, aumento della sensibilità tattile, aumento della capacità erettile nei maschi, e una maggiore sensibilità al momento dell’orgasmo.
Conseguenze
- Stati confusivi, difficoltà a coordinare i movimenti e la verbalizzazione, sedazione totale nel caso di una dose troppo alta.
- Fra gli effetti avversi conosciuti si segnalano inoltre forti attacchi di nausea, vomito, confusione e difficoltà muscolari.
- Nei casi più gravi sono state osservate convulsioni, collasso e coma. In particolare l’interazione con alte dosi di alcool è molto pericolosa e può anche condurre alla morte per arresto respiratorio.
- Il GHB ha, inoltre, un effetto legato al post assunzione, una sorta di post sbronza meno forte di quella derivante dal consumo di alcolici.
- Il GHB è anche tristemente noto come rape drug -droga da stupro- poiché utilizzato come anestetico per rendere incoscenti le vittime di stupri o di furti che al risveglio non ricordano di aver subito l’assalto.
Se vuoi approfondire l’argomento, sapere cosa fare in caso di…, identikit degli aggressori, precauzioni, ecc., scarica il documento predisposto dalla polizia cantonale del Canton Ticino Rape drugs
Effetti ricercati
Dipendono strettamente dal dosaggio e sono molto diversi a livello individuale. Lo spettro degli effetti comprende: l’euforia, il rilassamento, la disinibizione, l’intensificazione delle capacità percettive, la loquacità. Gli effetti si hanno da 10 a 20 minuti dopo l’assunzione e durano da un’ora e mezza a tre ore.
Conseguenze a breve termine
Capogiri, sonnolenza, sonno profondo o comatoso e la perdita di coscienza. Più alto è il dosaggio, più è possibile soffrire di nausea, vomito e capogiri. Mal di testa, stati confusionali, difficoltà respiratorie e disturbi della memoria possono manifestarsi in caso di dosaggi molto elevati, così come possono manifestarsi spasimi muscolari incontrollabili, facilmente confondibili con le crisi epilettiche. L’uso concomitante di altre sostanze e in particolare di alcolici aggrava di molto gli effetti. Le persone che soffrono di epilessia, disturbi al cuore e ai reni non dovrebbero in nessun caso consumare GHB/GBL!
Conseguenze a lungo termine
il consumo regolare di GHB/GBL (più di una volta alla settimana) può condurre a disturbi del sonno, ansietà e tremore; inoltre può generare una dipendenza.
Il consumo cronico ad alto dosaggio (più di una dose giornaliera) porta ad una forte dipendenza fisica, con sintomi da astinenza qualora l’assunzione venisse sospesa. Ulteriori effetti collaterali a lungo termine non sono ancora stati esaminati in modo esaustivo. Il GBL essendo un prodotto chimico impiegato per scopi industriali, ha un effetto fortemente corrosivo, irrita le mucose e logora il fegato.
Effetti ricercati
- A bassi dosaggi l’effetto della ketamina si manifesta come un progressivo distacco della mente dal corpo e dalle emozioni, i suoni e le immagini paiono distorcersi e frammentarsi, la percezione del tempo e dello spazio è completamente alterata, si mantengono il senso di identità, la memoria e la capacità di percepire e interagire con l’ambiente circostante. Aumentando la dose si ha un’esperienza psichedelica completa con forte effetto dissociativo e un distacco dalla realtà circostante pressoché totale. Sono state descritte da alcuni consumatori anche esperienze NED (near death experiences).
Conseguenze a breve termine
- L’uso di ketamina può provocare vertigini, freddo, prurito, diarrea, difficoltà di parlare, nausea, vomito soprattutto se si assume a stomaco pieno, rigidità muscolare, aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Sotto l’effetto della ketamina si diventa insensibili al dolore quindi c’è il rischio di farsi male senza accorgersene.
Conseguenze a lungo termine
- La ketamina può portare alla dipendenza fisica. Il consumo cronico favorisce l’insorgere di stati d’ansia e di depressione. Può portare a dei malfunzionamenti delle aree cerebrali che regolano la memoria, l’apprendimento e la percezione. In casi particolari di vulnerabilità può favorire l’insorgere di patologie mentali come psicosi.
Effetti ricercati
- Agisce dopo 10-20 minuti se inalata, 20-40 minuti se presa per via orale e gli effetti durano da una a tre ore. Aumento della vigilanza, dell’euforia, dell’eccitazione, amplificazione delle sensazioni, disinibizione sessuale, scomparsa degli stimoli della fame, della sete e della stanchezza.
Conseguenze a breve termine
- Eccessiva sudorazione, tachicardia, palpitazioni, nausea, incapacità di concentrazione, amnesia, ansia, allucinazioni, insonnia, attacchi di panico, alterazione del livello di coscienza (effetti simili alla cocaina e alle anfetamine).
Conseguenze a lungo termine
- Sono ancora ignoti gli effetti a medio e lungo termine (non esistono per ora pubblicazioni scientifiche sugli effetti, né sull’uomo né sugli animali).